Un recente studio internazionale, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, ha svelato quanto a lungo allattavano le prime donne comparse sulla terra evidenziando così un importante legame tra madre e figlio già ai tempi dell’Austrolopithecus africanus, un antenato vissuto in Africa centro-orientale circa 3 milioni di anni fa.
Uno studio sui denti ha svelato quanto durava l’allattamento per i nostri antenati
Nonostante i primi resti di Austrolopithecus siano stati scoperti più di un secolo fa, fino ad oggi i ricercatori non erano stati in grado di capire come questi antenati riuscissero ad allevare i loro piccoli.
Di recente, grazie all’utilizzo di particolari tecniche volte a studiare le variazioni naturali dei tassi degli isitopi nello smalto dei denti, si è finalmente arrivati a scoprire come i piccoli degli Austrolopithecus venissero alimentati. Questo è stato possibile perché i livelli di certi elementi nei denti, come calcio o bario, mutano a seconda del periodo e della ciclicità dell’allattamento.
Lo studio ha quindi evidenziato che i piccoli venivano allevati esclusivamente con latte materno fino all’età di un anno, per poi alternare l’allattamento ad altre forme di alimentazione fino all’età di 5-6 anni.
Ad esempio nel caso in cui il cibo nell’ambiente scarseggiasse allora interveniva la mamma integrandolo l’alimentazione con il proprio latte.
Il rapporto tra allattamento ed estinzione della specie
Secondo uno degli studiosi, Stefano Benazzi, esiste una stretta correlazione tra la durata dell’allattamento e l’estinzione della specie in questione e tali riflessioni sono nate anche alla luce di quella che è poi stata l’evoluzione avvenuta in quel periodo.
Il fatto che i piccoli venissero allattati, anche discontinuamente, fino all’età di 5-6 anni, aspettando quindi la completa indipendenza dei figli, ha decisamente allungato la finestra temporale tra un figlio ed un altro incidendo sul tasso di riproduzione e contribuendo in maniera decisiva all’estinzione della specie.