La paura è una reazione naturale, che ricorre a qualsiasi età ma soprattutto nell’età infantile, manifestandosi spesso con sintomi quali la chiusura e il terrore nei confronti del mondo esterno.
Le cause scatenanti la paura sono spesso correlate al rapporto del piccolo con l’ambiente circostante, con il modo di vedere la vita e gli esseri umani, le cui reazioni tipiche si attivano in genere di fronte a un pericolo o a una situazione considerata pericolosa dall’infante.
Di fronte alle reazioni di paura i genitori possono intervenire in modo positivo, cercando di comprenderlo senza tuttavia impedirgli di fare questa esperienza sensazionale, perché anche questi sentimenti aiutano a crescere e diventare autonomi, se affrontate nel modo corretto.
Le paure infantili più frequenti: come aiutare il bambino che si spaventa per ogni cosa
Le paure infantili più note sono in genere legate a eventi esterni, a persone, ad animali e a creature fantastiche (come ad esempio personaggi televisivi o dei cartoni animati). Molti bambini manifestano inoltre degli atteggiamenti di paura legati alle proprie incapacità (ad esempio scolastiche o relazionali), ritenendosi spesso poco diligenti o “incapaci” rispetto ai coetanei.
Si tratta di paure assolutamente naturali, che per non indurre il bambino in uno stato ansioso devono essere comprese ed affrontate adeguatamente, evitando di esporlo alle situazioni che gli suscitano terrore e ansia.
La prima cosa importante da fare è dunque quella di individuare la “fonte” della paura, eliminando gli eventi che gli creano stress (se il bambino si mostra facilmente impressionabile ad esempio, è importante evitare i cartoni “eccessivi” che presentano situazioni immaginarie eccessivamente violente).
E’ importante inoltre evitare il ricorso a frasi apparentemente innocue, spesso dette dai genitori per educare i bambini, come ad esempio “se fai i capricci viene il lupo e ti mangia”.
Come gestire le paure del bambino: gli errori più frequenti
Molti genitori pensano che le paure infantili suddette siano sintomi di disagi profondi più importanti, ma si tratta di un mito da sfatare, perché tutti i bambini inconsapevolmente hanno paura di qualcosa, l’importante è evitare di alimentare queste sensazioni senza infierire ulteriormente con i loro stati emotivi.
Di fronte alle reazioni di chiusura dei figli, pensando che siano esagerati o addirittura patologici” molti genitori pensano che sia necessario metterli di fronte alle proprie paure con esagerazione, rimproverarli o negare con estrema fermezza l’esistenza del pericolo.
Si tratta senza dubbio di una reazione sbagliata, perché in questo modo si rischia di aggravare la situazione e portare il bambino a sviluppare forme d’ansia più gravi.
Lo stesso discorso vale per le frasi educative sbagliate, come ad esempio “se piangi in questo modo la gente penserà che sei un piagnucolone”, frasi come queste possono essere deleterie e accompagnare inconsciamente il bambino anche in età adulta.
L’atteggiamento più corretto è la calma e la pazienza, aspettando che il tempo faccia il suo corso e che il bambino, da solo, capisca la giusta linea di demarcazione tra il “vero e il falso” e il “bene e il male”.