Ci dicono sempre che le femminucce sono più legati ai papà, mentre i maschietti alle mamme.
Siamo state cresciute con questa idea e, in molti casi, ne abbiamo avuto conferma.
Ci dicono che è una questione di gelosia, di senso di protezione, di attrazione degli opposti.
Ci dicono che c’entra Freud e che da Edipo, qualcosa in merito, era venuto fuori già parecchio tempo fa.
Ci dicono che non mi bisogna mai chiedere a chi vuoi più bene, mai gareggiare fra noi.
Però, forse è vero che ognuno di noi ha una preferenza. Non c’entra l’amore ma solo l’affinità.
Quando sono diventata mamma, sono stata molto contenta di aver ricevuto in dono due bimbe, anche se molti mi dicevano che sarebbero state le cocche del papà.
Ed effettivamente, la prima, soprattutto quando sono rimasta incinta della seconda, mi ha dimostrato ostilità più volte, sino a procurarmi dispiacere in alcune occasioni.
Ostilità che sono state ferme e spietate per mesi, sino a quando il mio corpo non è cambiato, rendendosi nuovamente pronto ad accoglierla in un braccio tutto suo.
In quei momenti, lei non nascondeva la sua preferenza. Nella sua sfacciata ingenuità, nella crudele ed assoluta sincerità dei bambini, diceva che non voleva me ma lui.
Non c’erano momenti alterni, come era capitato prima o come capita ora con la seconda. C’era solo lui.
Io, che portavo in grembo la sorella, non esistevo più.
Io, che nulla le avevo fatto mancare, che della mia presenza fissa accanto a lei avevo fatto una vocazione, che non mi ero mai allontanata una notte, un giorno, non esistevo più.
Siamo mamme, siamo adulte. Non dovremmo dispiacerci, ed invece si, io mi dispiacevo. Capivo, ma mi spiacevo.
Ma come, non ero io che l’avevo portata in grembo? Non era attraverso me che si era nutrita? Non era stata cullata dai miei passi? Non era da me che era uscita?
I miei occhi, le mie braccia, il mio odore. Le pappe, i vestiti comprati e rassettati. I pannolini cambiati. Il parco, le favole, i gessetti. Tutto cominciava con me.
Ora che la situazione si è normalizzata, a momenti alterni e per cose diverse, chiede di me o del suo papà. Preferisce l’uno o l’altra a seconda di ciò che vuole.
Non so se sia vero che le femminucce siano più legate ai papà, mentre i maschietti alle mamme. Non so se c’entra Freud o chi per lui.
So che i bimbi sono persone e come persone, nel bene o nel male, sono istinto e sono decisione. Non possiamo farci niente se non accettarlo, come loro accettano noi.