Mamme e lavoro, è una delle tematiche più delicate e trattate negli ultimi tempi. Se da un lato le donne possono finalmente ambire ad un realizzazione professionale e all’indipendenza economica di cui necessitano, dall’altro lato sono ancora poche e scarne le leggi che tutelano la donna durate il periodo di gestazione e del post partum.
Secondo un studio condotto della Lehigh University e dell’Univeristà del Wisconsin-Madison, le donne di gravidanza che per recarsi a lavoro devono percorrere molti chilometri, sono maggiormente esposte al rischio di partorire bambini sottopeso e sottosviluppati.
Donne in gravidanza e vita da pendolare: i rischi per il nascituro
I calcoli condotti dalle due Università hanno evidenziato che al di sopra delle 50 miglia (circa 80 km) di distanza dal luogo di lavoro, le donne in gravidanza aumenatno il rischio di partorire bambini che hanno un peso corporeo alla nascita inferiore ai 2,5 chilogrammi. Secondo i ricercatori, questa prodabilità aumento dello 0,9% ogni 10 miglia (corrispondenti a circa 16 km).
Le ragioni del mancato sviluppo del feto sono strettamente collegate allo stress al quale, durante il periodo di gestazione, sono inevitabilmente sottoposte le donne in attesa che fanno le pendolari.
Un altro fattore che porta ad un lento sviluppo del nascituro, oltre allo stress, sono anche le mancate visite ecografiche di controllo alle quali generalmente ci si sottopone di gravidanza.
Sembra infatti che a causa dei lunghi tragitti da percorrere per andare a lavoro e per tornare a casa, le donne incinte non riescano a presenziare alle visite prenatali.
Il motivo è proprio l’assenza di tempo libero a disposizione durante il quale è opportuno dedicare le giuste cure al nascituro, tutto ciò comporta la mancanza di alcuni controlli importanti o il ritardo nella loro esecuzione.
Troppi chilometri, poche attenzioni prenatali
Vivere lontano dal luogo di lavoro e dover essere costretti a macinare chilometri e chilometri tutti i giorni è stressante per chiunque, ma nel caso delle donne incinte si aggiunge il rischio per la salute del bambino e per il suo corretto sviluppo intra-uterino.
Le dichiarazioni di Muzhe Yang, Professore Associato della Lehigh University che ha collaborato attivamente a questa ricerca, denotano tutto lo sconcerto che anche gli esperti hanno provato quando hanno analizzato i dati:
“Scoprire che il basso peso alla nascita possa essere associato a fonti di stress come i lunghi tragitti per lavorare è qualcosa che ci aspettavamo, tuttavia è stato sorprendente trovare un nesso tra le minori attenzioni alle pratiche prenatali e la vita da pendolare”.