Cambia la legge sulla donazione di organi in Gran Bretagna: la nuova normativa che è approdata in Parlamento è volta ad introdurre il criterio del consenso presunto, per facilitare le donazioni.
In poche parole, tutti coloro che decedono possono essere considerati presunti donatori di organi a meno che non abbiano espressamente sancito il contrario. Si tratta di una normativa che ha implicazioni etiche e pratiche di non secondaria importanza.
Nuova legge sui trapianti più facili
Fino ad oggi, se una persona voleva donare gli organi doveva esplicitamente indicarlo in maniera espressa. Con la nuova legge, le cose funzioneranno al contrario.
La nuova normativa riguarderà i trapianti di organo ed entrerà in vigore dal 2020. Essa prevede l’espianto automatico salvo che il deceduto abbia espressamente negato che vengano riutilizzati i suoi organi. Quindi, nel caso non si abbia dichiarato nulla in proposito quando si è in vita, si sarà considerati automaticamente dei donatori di organi, salvo rare eccezioni e con possibilità da parte dei parenti di contestare il consenso presunto.
Non si tratta di una novità assoluta in Inghilterra, dato che in Galles, dal 2015, vige la normativa sul consenso presunto per la donazione di organi. Attualmente in Inghilterra 6mila persone sono in attesa di un trapianto. La disciplina sull’espianto degli organi, cambiando, renderà sicuramente più facile procedere all’espianto degli organi e potrà salvare la vita a molti più pazienti.
La legge sugli organi rende tutti presunti donatori
La nuova legge per favorire trapianti più facili porta il nome di due bambini, la cui storia tragica e di generosità allo stesso tempo ha accelerato l’approvazione della legge.
Si chiama “Max and Keira’s Law” in onore di un episodio di cronaca di circa due anni fa, quando una bambina di 9 anni, Keira, morì in un incidente stradale.
I genitori della bambina, sicuri di interpretare un suo desiderio, donarono il suo cuore ad un bimbo di 11 anni di nome Max, che soffriva per una grande infezione virale che gli ha fatto rischiare la vita, e che grazie al trapianto oggi è in buona salute.