Ogni mamma parlando al suo neonato avverte la dolce sensazione che il piccolo riesca ad ascoltarla e a percepire nettamente il suono delle sue parole. Ma si tratta di pura illusione materna o realmente i bambini appena nati possono riconoscere il linguaggio? Studi scientifici hanno confermato che i cuccioli in fascia sono molto più attivi di quanto non si possa credere.
I neonati riconoscono le parole già dal terzo giorno di vita
Anche se apparentemente avvolti nel loro piccolo mondo, fatto di pappe, ninne e bisognini, i nostri neonati sono molto più intellettualmente attivi di quello che pensiamo noi adulti. Le parole e le melodie che percepiscono intorno, vengono immagazzinate nel loro cervello che, instancabile si appresta ad analizzare e archiviare le parole udite.
Ad interessarsi dello sviluppo cognitivo dei neonati è stato un gruppo di ricercatori appartenenti alla S.I.S.S.A. ovvero Scuola Italiana Superiore degli Studi Avanzati che, in collaborazione con gli scienziati di università internazionali, hanno delineato due meccanismi specifici che utilizza il cervello dei neonati per riconoscere il linguaggio ascoltato. Questi procedimenti intellettuali vengono attivati già dal terzo giorno di vita e via via vanno perfezionandosi sempre più.
La melodia aiuta il neonato a riconoscere le parole
I meccanismi utilizzati dal cervello dei neonati per riconoscere le parole sono fondamentalmente due: la melodia e la statistica del linguaggio. I ricercatori hanno intrapreso le loro ricerche sottoponendo i piccoli bimbi a dei semplici test uditivi, monitorando l’attività cerebrale attraverso la spettroscopia, un esame non invasivo che consente di visualizzare la corteccia cerebrale. Il test prevedeva l’ascolto di un audio della durata di tre minuti nel quale venivano ripetute parole comuni a sillabe senza senso. È stato rilevato che un’area specifica del cervello dei neonati risponde positivamente alle parole familiari, in quanto ne riconosce la melodia e il ritmo. La mente a tre giorni di vita è capace di riconoscere e analizzare i suoni noti e designarli come familiari, anche se in definitiva non si comprende il reale significato.