Un nuovo caso di eutanasia arriva dall’Olanda e questa volta riguarda un neonato: il bimbo di meno di dodici mesi a cui è stato deciso di porre fine alla vita era affetto da una malattia neurologica molto grave.
Eutanasia su un neonato in Olanda
La vicenda è diventata di dominio pubblico di recente e non ha mancato di riaccendere la discussione sui media del Paese del Nord Europa, ma non solo: in Olanda, infatti, in una struttura ospedaliera non meglio precisata, è stata praticata l’eutanasia su un neonato di meno di dodici mesi di vita.
La decisione, presa dai genitori in base a quello che nei Paesi Bassi prevede il cosiddetto Protocollo di Groningen, sarebbe stata conseguente al fatto che il piccolo era affetto da una grave malattia neurologica e secondo gli esperti la qualità della sua vita (le cui aspettative erano stimate attorno ai dieci anni) sarebbe stata molto bassa.
Non solo: nella scelta gli stessi medici hanno tenuto conto delle possibili “sofferenze psicologiche” dei genitori nel vedere il loro piccolo condurre una esistenza che non avrebbe avuto alcuna possibilità di guarigione.
Il Protocollo di Groningen e le polemiche
Ad ogni modo, a sollevare delle polemiche negli ultimi giorni non è solo il fatto che si è trattato del secondo caso di eutanasia su un neonato negli ultimi tredici anni (un precedente risale al 2005), ovvero pochi mesi dopo la firma del Protocollo di Groningen che, prendendo il nome dall’ospedale che decise di vararlo, rese possibile l’interruzione della vita anche per i bimbi.
Infatti, nella suddetta carta si specificava che la casistica riguardava solamente quei bambini affetti da malattie gravi e la cui esistenza comporterebbe loro sofferenze insostenibili, oltre a quelle psicologiche per i genitori: il motivo del contendere è che in Olanda l’eutanasia sui neonati non è esplicitamente prevista dalla legge (solamente dai 12 anni in su), ma allo stesso tempo i medici che la praticano non sono perseguiti. Inoltre, escludendo il caso dei neonati, nel Paese sarebbero circa venti ogni anno i bambini sottoposti ad eutanasia, ma si tratta di un dato ufficioso che non è mai stato confermato e diffuso dalle autorità sanitarie.