“Il bambino ha mangiato? Quanto? Cosa?”. Tutte le mamme lo sanno: queste 3 sono le domande più frequenti ed assillanti che interessano il mondo dei genitori.
Una domanda la cui portata d’ansia cresce in maniera inversamente proporzionale all’età del figlio: quanto più il bambino è piccolo, tanto più la preoccupazione che non si alimenti correttamente e a sufficienza è carica di apprensione.
Facciamo chiarezza.
Esattamente come accade ai grandi, anche i bambini possono vivere periodi di inappetenza: mangiano poco e malvolentieri, storcono il naso di fronte ad ogni portata, nessun cibo sembra soddisfarli pienamente.
Inappetenza: quando preoccuparsi?
L’inappetenza si può dividere in due livelli di serietà.
La più frequente è quella transitoria.
Nei bebè è connessa con fasi esatte della crescita, come lo svezzamento e la dentizione.
Nei bambini di età scolare può essere legata a fattori emotivi scatenanti, come l’arrivo di un fratellino, al cambio di abitudini, come ad esempio nel caso di un trasloco o del trasferimento in un’altra città, al cambio di stagione ed al conseguente impatto sull’umore.
In tutti questi casi la perdita di appetito del bambino deve sensibilizzare i genitori, ma senza allarmarli eccessivamente. Nel caso sospettiate che il bambino stia vivendo un momento delicato e complesso, dopo averlo sottoposto ad una visita pediatrica, parlategli e ascoltatelo: magari un po’ di attenzione è tutto quello che cerca.
Tuttavia l’inappetenza può anche rivelarsi patologica.
Le cause possono essere molteplici: da un’infezione delle vie urinarie, respiratorie o della bocca, l’inappetenza patologica può essere legata, tra le altre, anche a intolleranze, allergie, disturbi renali o malattie del metabolismo.
Inappetenza: come comportarsi?
Se avete escluso le motivazioni di tipo emotivo e passeggero, verificate che il vostro bambino non presenti i sintomi di un’aftosi del cavo orale, un problema ai denti o alla masticazione, o non stia vivendo una fase di raffreddamento: questi piccoli disturbi potrebbero essere sufficienti a scatenare uno stato di inappetenza.
In tutti i casi, chiedete consiglio al vostro pediatra per risolvere il problema in tempi brevi ed evitare conseguenze più serie.