Jacinda Ardern, primo ministro della Nuova Zelanda, è diventata mamma da appena tre mesi; non volendo subordinare il suo ruolo di madre a quello di premier ha preso parte all’assemblea generale dell’ONU insieme al marito e alla loro bambina.
Neve, prima neonata a partecipare all’assemblea generale delle Nazioni Unite
Neve, figlia della premier neozelandese Jacinda Ardern, è nata lo scorso 21 giugno e a soli tre mesi può vantare di aver partecipato ad uno dei più importanti summit politici del mondo: l’assemblea generale dell’ONU.
La madre infatti, rientrata al lavoro dopo appena sei settimane di congedo maternità, sta ancora allattando al seno la piccola e non ha voluto allontanarsi da lei. Neve è così approdata a New York dopo 17 ore di volo e ha fatto il suo ingresso nella famosa aula consiliare in braccio al papà Clark Gayford e munita di badge identificativo, al pari degli adulti.
La simpatica foto del pass è stata postata su Twitter e sta facendo il giro del web: sul cartellino è presente il nome della bimba e il titolo onorario di “First Baby”.
Un esempio emblematico di come maternità e lavoro si possono conciliare
Jacinda Ardern, non a caso, aveva recentemente dichiarato di voler cambiare il modo a cui si pensa alla carriera e alla genitorialità; secondo la premier una donna non deve essere costretta a scegliere tra lavoro e famiglia, bensì deve essere aiutata dallo Stato a conciliare nel miglior modo possibile entrambi i ruoli.
In tal senso la Nuova Zelanda sta facendo notevoli passi in avanti e circa dieci giorni fa ha ufficialmente istituito un servizio di baby sitting e di rimborso spese per quei ministri con figli che devono necessariamente viaggiare all’estero. Tuttavia la Ardern non si è avvalsa di tale innovativo servizio, pagando di tasca propria il viaggio e portando con sé il marito. Così mentre lei era impegnata a pronunciare il proprio discorso al Nelson Mandela Peace Summit, la piccola Neve osservava tranquilla i presenti in braccio al papà. Un esempio questo, di come i bambini non rappresentino un ostacolo al lavoro bensì un incentivo per migliorarsi guardando con speranza al futuro.