È ancora scossa la piccola comunità di Scarperia-San Piero a Sieve dopo l’ennesimo caso di violenza tra le mura domestiche e che ha portato un padre ad aggredire la convivente e a uccidere uno dei figli: l’uomo è stato arrestato ma ora è polemica per il mancato sostegno dei servizi sociali.
Papà uccide il figlio a Scarperia
Gli abitanti del piccolo centro nella Città Metropolitana di Firenze sono increduli di fronte a una tragedia inspiegabile, e allo stesso tempo forse evitabile, ma è anche vero che la famiglia era conosciuta a pochi a Scarperia-San Piero a Sieve e questo “isolamento” potrebbe aver contribuito all’ennesimo episodio di violenza tra le mura domestiche: Niccolò Patriarchi ha ucciso a coltellate il figlio di un anno al termine di una violenta lite con la sua compagna, rimasta ferita al termine del raptus omicida e al momento ricoverata in terapia intensiva all’Ospedale del Mugello, dove è stata anche sedata.
Stando comunque a quanto detto dal sindaco della piccola frazione toscana e anche da alcuni compaesani, la situazione della famiglia, pur poco in vista nella zona, era nota e gli stessi nonni materni ora puntano il dito contro chi non ha saputo vigilare, spiegando che il dramma si sarebbe potuto evitare.
Una tragedia annunciata?
Infatti, è emerso nelle ultime ore che Annalisa Landi, la compagna dell’assassino, l’aveva già denunciato in passato per episodi di violenza anche se pare che abbia poi ritirato la denuncia: questa volta la furia di Niccolò era rivolta a lei, ma ad avere la peggio è stato Michele, il piccolo di un anno che teneva in braccio ed è stato colpito a morte da una coltellata.
“Non erano membri attivi della comunità” ha rivelato il sindaco di Scarperia, aggiungendo che la coppia si era rivolta al Comune solamente quando aveva avuto bisogno di alcune agevolazioni economiche. “Sappiamo però che la situazione non implicava che fossero seguiti dai servizi sociali” conclude il primo cittadino, che ammette di non sapere se avessero il supporto di qualche associazione o se all’interno del nucleo familiare ci fossero problemi di cui nessuno era a conoscenza.
Sotto accusa ci sarebbero le condizioni psichiatriche dell’uomo: “I genitori e il fratello di Annalisa erano molto preoccupati circa il suo rapporto con Niccolò, e non si dica che è stato un fulmine a ciel sereno” hanno accusato i legali della famiglia Landi, parlando anche di una “tragedia annunciata”.