I bambini apprendono tutte le parole nuove ascoltando i papà e familiarizzando col loro vocabolario: è questa una delle conclusioni a cui è giunta una ricerca portata avanti da un team dell’Università Fudan di Shanghai e che era volta proprio a fare luce sul rapporto esistente tra i più piccoli e i meccanismi linguistici.
I bimbi apprendono le parole dai papà
Tutte le nuove parole che i bambini imparano arrivano dai loro papà, e parte della “responsabilità” è riconducibile al cromosoma Y: uno studio portato avanti in Cina dalla prestigiosa Università di Fudan (Shanghai) ha evidenziato infatti come l’apprendimento linguistico nell’infanzia sia influenzato dal vocabolario del genitore maschio, tanto che è stata scoperta una vera e propria correlazione tra il suddetto cromosoma (trasmesso dai padri) e i modelli lessicali.
In pratica, a differenza di quanto si pensava in passato, non sarebbe riconducibile alla madre l’influenza decisiva, e quasi esclusiva, nelle procedure di apprendimento della lingua dei più piccoli: discorso invece diverso per la facoltà di elaborare e distinguere i suoni che sarebbe trasmessa proprio dalle mamme mediante il DNA dei mitocondri.
Verso il concetto di “lingua padre”
I risultati della ricerca del team dell’Università di Fudan ribaltano dunque la teoria della cosiddetta “lingua madre” e si ricollegano a un altro studio del 1997 realizzato presso l’ateneo di Ginevra e che, per la prima volta, metteva in dubbio quella che era oramai una certezza assodata: di conseguenza, da adesso si dovrebbe parlare di “tongue father” (lingua padre), espressione a cui non si è abituati ma che fotografa bene il meccanismo mediante il quale i bimbi acquisiscono le nuove parole dai papà.
Ad ogni modo, la ricerca cinese non vuole assolutamente cancellare la figura materna dai vecchi modelli di apprendimento linguistico dato che i genitori di sesso femminile trascorrono molto più tempo coi propri figli (a partire dalla stessa gravidanza) e per questo fanno sì che il bebè conosca già una forma di “lingua madre” ancora prima di venire al mondo.
Ad ogni modo, il team cinese, analizzando il linguaggio di 34 popolazioni indoeuropee, ha avuto il merito di dimostrare per primo l’esistenza di legami molto saldi tra le caratteristiche lessicali di un bimbo e quei geni che gli vengono trasmessi dal papà.