Il Centro Medico Universitario di Amsterdam ha interrotto uno studio sperimentale sull’utilizzo del Viagra in gravidanza.
Secondo i ricercatori la famosa pillola blu avrebbe potuto risolvere problemi di placenta deformata o invecchiata, aiutando il feto a crescere.
Purtroppo i risultati finora raggiunti hanno causato il decesso di 11 bambini e causato ad altri 17 neonati gravi problemi ai polmoni.
I ricercatori ritenevano che il Viagra potesse favorire lo sviluppo del feto
Il Sildenafil, principio attivo del Viagra solitamente usato per contrastare l’impotenza maschile, ha la proprietà di dilatare vene e arterie e incrementare il flusso sanguigno.
Pertanto i ricercatori olandesi, coordinati dal dottor Wessel Ganzewoort, dal 2015 hanno condotto ripetuti test sui topi per verificare se il farmaco potesse aiutare le gravide affette da insufficienza placentare a far crescere il feto.
Dato il feedback positivo sugli animali, l’esperimento ha preso il via anche in dieci ospedali dei Paesi Bassi, coinvolgendo un campione di 90 donne in dolce attesa.
Sono stati sottovalutati gli effetti collaterali: 11 bambini hanno perso la vita
L’esperimento purtroppo ha portato a fatali conseguenze.
Il Viagra infatti, aumentando il flusso del sangue, ha generato in molti feti ipertensione polmonare. A causa di tale patologia, 11 bambini sono morti e altri 17 sono affetti da gravi problemi respiratori.
La responsabilità sembra attribuibile proprio alla pillola blu, poiché in un gruppo di controllo composto da altre 90 donne incinte a cui è stato somministrato un placebo, non c’è stato alcun decesso e soltanto tre bambini risultano affetti da insufficienza respiratoria.
Come ha spiegato il neonatologo Claudio Fabris dell’Università di Torino, i principi teorici dello studio olandese sono esatti, ma sono stati sottovalutati gli effetti collaterali del farmaco vasodilatatore, che per un bambino possono essere molto pesanti.
L’esperimento è stato interrotto circa due settimane fa e ora si prega per la sorte di quindici feti sottoposti a trattamento che ancora devono venire al mondo. La speranza è che il numero delle vittime non aumenti e che i bambini possano nascere in perfette condizioni dii salute.