Vorrei avere il tempo dei bambini. Quello lento, dilatato, dolce. L’oggi che si confonde con il domani, il dopo domani, ieri. Quello che non sanno manco loro cosa vogliono intendere, perché sono solo le nostre parole che cercando di ripetere. In fondo, l’unico tempo che importa ai bambini è l’oggi. Il presente.
Vorrei averlo in mente sempre anche io, che l’unica cosa che conta davvero è quello che avviene oggi, ora. Non che il futuro non sia importante, ma andrà vissuto dopo. Tutto qui.
Quella sensazione che ci sia solo l’istante in cui si vive, e che per questo si vive davvero, intensamente, in modo urgente e felice, e che devi fare tutto ora, come se il dopo non ci fosse. Come vivono i bambini. Ecco, così saremmo davvero felici.
Bello vivere come loro, come a noi non capita da tanto. Come, a noi, non capita mai. Sempre prese da cento preoccupazioni e mille sciocchezze. Perdiamo di vista le cose importanti, per le frivolezze del domani. Eppure, lo abbiamo davanti, ogni giorno, chi ci potrebbe insegnare il modo, la strada, ma pensiamo che solo i genitori possano essere la guida e che non ci sia altro modo che il nostro.
Lo vorrei recuperare, quel mondo dei bambini, che un po’ me lo ricordo anche io. Mi ricordo delle stagioni che mi sembravano eterne. Mesi, anni, che sembravano ere. La bellezza delle piccole certezze, delle abitudini più banali: il pranzo tutti insieme, anche se sgarrupato, la nanna con le favole che prima era una, poi due, poi chiudevo gli occhi prima della fine.
Quel tempo che è appartenuto a tutti noi, oggi adulti, genitori. Il tempo che era capace di attirare la bellezza, l’entusiasmo. Tutto questo appartiene a loro, e un po’ io glielo invidio.
Quella certezza della mamma che apre loro la porta. L’entusiasmo dei mille giochi pomeridiani. La battaglia per la nanna, che non si sa chi la vince. La bua che è solo una ferita dell’oggi, che guarisce, non è eterna: basta un bacio e un cerotto colorato.
Vorrei avere il tempo dei bambini. Quello lento, dilatato, dolce. Quello che tutto fa male ora e passa subito. Quello che tutto rende felice e lo si vive fino alla fine. Quello che non lascia il resto, la briciola, perché nessuna emozione va controllata e conservata per domani.
Quello che … ogni giorno va vissuto davvero, come facevamo quando i bambini e le bambine eravamo noi.