Un gruppo di studiosi britannici ha recentemente scoperto che il primo battito del cuore nel feto avviene a soli 16 giorni di gestazione. La ricerca scientifica in questione mira a comprendere come si forma l’organo cardiaco, con l’intento di riuscire un giorno a prevenire l’insorgenza di alcune patologie.
Il cuore del feto
La maggior parte dei problemi di salute che vengono riscontrati nei bambini e negli adulti sono quelli riconducibili direttamente al cuore. È il primo organo che si forma del corpo e una sua non corretta morfologia o un malfunzionamento possono avere gravi conseguenze sul nascituro nell’immediato o negli anni a seguire. Una ricerca scientifica ha messo al centro dell’attenzione tutto ciò che accade nel momento in cui il cuore inizia a formarsi nell’utero materno. Con grande sorpresa degli scienziati è stato scoperto che a soli 16 giorni dal concepimento inizia a battere.
Fino a questo momento si pensava che ciò accadesse al 21° giorno di gestazione ma evidentemente non è così. Lo studio è stato condotto su un campione di topi ed è emerso che il primo battito dell’embrione avviene prima dell’ottavo giorno dal concepimento. Lo studio è stato finanziato interamente dalla Fondazione Britannica del Cuore ed è stato condotto presso l’Università di Oxford.
Lo scopo dell’importante ricerca è quello di capire come si sviluppa il cuore a partire dall’inizio della sua esistenza. Quali modifiche chimiche e fisiche avvengono affinché inizi a pulsare correttamente? Quali difetti possono crearsi in questa fase così delicata che poi avranno come conseguenza una patologia cardiaca? Gli studiosi sono ancora al lavoro ed è ipotizzabile pensare che la loro ricerca durerà ancora diversi anni.
Studiare i primi battiti per curare gli infarti
Studiando i primi battiti del feto gli studiosi stanno tentando di capire come si attivano le cellule muscolari che compongono l’organo quando si sostituisce parte del muscolo dopo un infarto del miocardio. Intuendo il funzionamento di tutti questi meccanismi in futuro ci potrebbe essere la possibilità di creare nuove tecniche e nuove cure capaci di riparare in maniera ottimale il muscolo cardiaco danneggiato da un infarto.
Si calcola che in Italia 8 bambini su 1000 nascono con una cardiopatia congenita. Nilesh Samani, il medico a capo della Fondazione Britannica del Cuore precisa che lo studio sta portando buoni risultati ma ancora è agli inizi. C’è bisogno ancora di molto tempo per comprendere nel dettaglio tutti i processi di formazione del muscolo cardiaco. La speranza è quella che in futuro si arrivi a prevenire alcune malattie cardiache intervenendo direttamente sul cuore in formazione, prima che venga alla luce il bambino.