Il periodo dell’allattamento è un momento incredibilmente emozionante per le mamme. Questo modo di trasmettere l’alimento dalla madre al figlio contribuisce a rafforzare il legame esistente, e permette alla mamma di fornire un alimento indubbiamente sicuro al proprio neonato.
Tuttavia, a un certo punto l’allattamento deve terminare: si deve dunque procedere con lo svezzamento, utile sia per far scoprire nuovi sapori al bambino sia per fornire tutto ciò di cui necessita con la crescita. Ed è proprio che con lo svezzamento possono cominciare i primi problemi: il cibo, in questo caso, deriva dall’ambiente esterno, e le precauzioni non sono mai troppe.
A tal proposito, è fondamentale conoscere i principali suggerimenti per conservare in tutta sicurezza gli alimenti e allontanare il bambino dal rischio di infezioni o intossicazioni.
Il frigo: un valido alleato per lo svezzamento
C’è un’ampia classe di alimenti, detti “freschi“, che è caratterizzata da un’elevata presenza di acqua. L’acqua, per quanto sia fondamentale per l’organismo umano, è utile anche ai microrganismi che solo grazie alla sua presenza possono proliferare e raggiungere numeri consistenti.
Questo fenomeno può essere arginato conservando tutti gli alimenti freschi (frutta e verdura in primis) nel frigorifero. È fondamentale che la temperatura del frigo sia mantenuta costante e al di sotto dei 4°C: in questo modo, infatti, si rallenta notevolmente la crescita dei batteri. Dunque, è importante evitare qualsiasi sbalzo di temperatura. In ogni caso, gli alimenti conservati nel frigorifero possono restarvi solo per un certo periodo di tempo, in genere non superiore alla settimana, che dipende fortemente anche dalla qualità iniziale del prodotto.
Alimenti conservati nel freezer: gli accorgimenti
Un numero consistente di alimenti può essere congelato, ovvero conservato a temperature inferiori ai -18°C. Se si decide di congelare un alimento preparato in casa, è consigliabile in ogni caso imporre un limite oltre il quale tale alimento non può essere consumato: generalmente, sarebbe opportuno non superare i 3 mesi (anche se il tempo più adeguato può variare da alimento ad alimento).
Alcuni prodotti vengono acquistati surgelati, in quanto presenti nei supermercati in apposite celle. Per suddetti prodotti vale l’obbligo di mantenere la catena del freddo: ciò significa che subito dopo l’acquisto dovrebbero essere immediatamente riposti a temperature inferiori ai -18°C, per evitare parziali scongelamenti che possono sempre consentire la crescita microbica. Quest’attenzione deve essere accentuata nelle calde giornate estive: in quei momenti, infatti, lo scongelamento avviene più rapidamente. Può essere utile, dunque, portare con sé delle borse termiche in cui riporre i surgelati fino al rientro a casa.
Alimenti per neonati sterilizzati: sì ma solo fino all’apertura
Un errore che viene spesso commesso riguarda i prodotti per neonati sterilizzati. Tra questi, ad esempio, vi sono gli omogeneizzati, i quali possono essere conservati a temperatura ambiente. Non bisogna dimenticare, però, che la sterilità è mantenuta fino all’apertura del prodotto: una volta che esso è stato aperto, infatti, va conservato in frigorifero e consumato entro pochi giorni, e non può essere riposto nella dispensa a temperatura ambiente.
Seguire tutti questi consigli, e rispettare le comuni norme igieniche, può essere utile per proteggere il fragile e delicato sistema immunitario dei neonati da microrganismi pericolosi.
Daniela Bartella