Il gruppo Lactalis sta ritirando dal mercato il latte di formula prodotto per l’elevato rischio di contaminazione con la salmonella. L’importate ritiro non ha a che fare con il mercato italiano ma con molti altri paesi europei, Cina, Africa e America del Sud.
Latte artificiale ritirato per rischio salmonella
Il gruppo Lactalis ha espresso pubblicamente il rammarico per tutti quei bambini che sono stati infettati dalla salmonella dopo aver assunto il latte artificiale, sperando in una tempestiva guarigione. Lactalis ha reso noto attraverso il suo sito internet ufficiale l’avviso di ritiro urgente dopo che più di un bambino si era ammalato di salmonella dopo l’assunzione del latte in polvere. Fino al momento sono ventisei i bambini che hanno contratto l’infezione stando a quanto dichiarato dalle autorità sanitarie francesi. Dopo le prime segnalazioni avvenute a inizio dicembre, la nota azienda ha predisposto il ritiro globale di tre sue tipi differenti di latte artificiale mettendo a disposizione dei consumatori un numero verde per fornire assistenza continua nel caso in cui ce ne fosse bisogno. Attualmente, a seguito di un nuovo prelievo effettuato su altri campioni di latte risultato positivo, il gruppo ha annunciato un ulteriore ritiro di altri lotti messi in commercio dopo il 15 febbraio 2017.
Individuata la causa della contaminazione del latte artificiale
La Lactalis ha affermato di aver trovato probabilmente la causa primaria della contaminazione. Il problema sarebbe sorto in una delle torri di essiccazione nel periodo compreso fra il primo e il 6 maggio 2017. Come accennato prima, il latte contaminato non è stato distribuito in Italia.
La Lactalis è una potente multinazionale che ha filiali in tutto il mondo e produce latte in formula per bambini. Ha rilevato sei anni fa l’italiana Parmalat ma continua a non immettere sul mercato nazionale i suoi prodotti. La torre di essiccazione incriminata si trova in Francia ed è stata prima chiusa e poi sottoposta a un accurato intervento di pulizia. Sul sito del ministero dell’economia francese sono stati resi noti i codici identificativi dei 620 lotti di prodotti ritirati.