La famiglia perfetta, sì, mi capita di pensare a lei ogni tanto. A quel nucleo di gente che vive sotto lo stesso tetto a cui tutti, alla fine, pare aspirino. Quella mamma senza un neo, dalla gravidanza a quando il corpo torna come prima (generalmente due mesi dopo), a quel papà attento e premuroso nei confronti dei figli ma anche della moglie, a quei bambini educati, sempre puliti e profumati con il taglio dei capelli appena fatto.
La famiglia perfetta, quella che esiste sui tabloid, sui social ed in poche occasioni, anche dal vivo.
La famiglia che appare negli squarci di foto, in cui si vede il famoso stile svedese: dai tappeti ai quadri, alle frangette appena tagliate, tutto molto studiato quasi sempre. Nulla di spontaneo, forse, ma che ad una mamma come me – una mamma normalissima, come tante – mette un po’ a disagio.
Una mamma come alcune di voi, forse. Una che combatte, ogni santissimo giorno, con una casa che pare essere stata presa d’assalto da una banda di scassinatori.
Stanze messe sotto sopra, con i cassetti aperti, e calze e mutande e body che pendono, come fossero impiccati, da ogni dove. Una mamma all’ottavo mese di gravidanza che, sebbene non ha grossissimi problemi, ha occhiaie che si coprono a stento con il fondo tinta ed un corpo che non sente suo. Una figlia vivace, come è giusto che sia, ostile ad ogni taglio e paio di forbici che si avvicinano alla sua frangia. Peluche massacrati, ex pareti bianche, briciole di biscotti sopra i cuscini e giochi sparsi ovunque, mentre i cesti – comprati appositamente per riporre tutto in ordine – sono vuoti.
Si, mi capita di pensare a quella famiglia perfetta a cui tutti aspirano. Forse, lo faccio anche io, di tanto in tanto. Anche se so benissimo come sia un modello improponibile in casa mia. Qui, dove la perfezione è veramente lontana. Dove si cerca di cucinare sano e bene, ma capitano pasti fritti od improvvisati. Dove il casino è d’ordinanza. Dove io, la mamma di una duenne, non so più da quando ho fatto un vero cambio di stagione, per cui ho sempre troppo freddo o troppo caldo e gli abiti nuovi diventano vecchi prima di poterli indossare.
La famiglia perfetta, quella in stile svedese, anche se è italianissima. Quella a cui piace far vedere che è tutto così facile. Dall’ordine, alla luce, al sorriso. Quasi ci fosse sempre una macchina fotografica ad immortalare la famiglia reale. Un’istituzione. Eppure, lo sappiamo, è tosta. Perché, mi domando, cerchiamo l’artificio? La finzione. Il quadretto che sembra voler sbattere in faccia, alle altre, finte verità.
La famiglia perfetta. Quanto si impiegherà ad imbastirla! Quanto ad immortalarla e a mostrarla.
Forse troppo per i miei gusti. Troppo per le persone che la vivono davvero la propria vita, senza bisogno di ricevere un applauso, un like, di cui si può far benissimo a meno.
Hai ragione, è difficile farsi degli amici, in questo caso 😉