La gravidanza che ha accompagnato la neo mamma per ben nove mesi, si avvia al termine: in questo periodo molte donne temono di non riuscire a riconoscere i segni che annunciano l’inizio del travaglio.
In realtà, le contrazioni che si sono presentate nell’ultimo trimestre, sono ben diverse da quelle del travaglio, avvengono senza una regolarità precisa, a differenza di quelle che danno inizio al parto e che si presentano con cadenza ciclica, ad intervalli sempre più ravvicinati.
La rottura delle acque
Durante il travaglio o talvolta, prima che questo inizia, si può verificare la rottura delle acque, ossia del sacco che racchiude il liquido amniotico in cui il feto è immerso fino al momento della nascita o poco prima.
Sostanzialmente la rottura delle acque dovrebbe procedere il travaglio, in caso contrario, spesso sarà l’ostetrica a rompere il “sacco” e indurre la fuoriuscita del liquido provocando un aumento delle contrazioni uterine e velocizzando il parto.
In alcuni casi, la perdita del tappo mucoso può precedere l’inizio delle contrazioni, o la rottura delle acque, ma non esiste una regola fissa.
Altre volte, una piccola perforazione del sacco può causare un’uscita continua e lenta del liquido amniotico, mettendo a repentaglio la vita del feto. In questa situazione specifica, un ecografia di controllo potrà verificare la scarsità di liquido amniotico o la mancanza dello stesso, mentre la mamma noterà la presenza costante, anche se minima, di liquido sulla biancheria.
Quest’evenienza è comunque piuttosto rara, ed è a rischio solo se si verifica prematuramente, quando il feto non è ancora in grado di sopravvivere all’esterno dell’utero materno.
In tutti gli altri casi, la rottura delle acque è facilmente riconoscibile dato che, il quantitativo di liquido che viene perso all’esterno, è notevole: non ci si può sbagliare!
La quantità di liquido dipenderà anche dal punto di rottura del sacco e dalle dimensioni della stessa, se avviene in prossimità della vagina, le perdite di liquido saranno abbondanti, mentre quando si verifica in altri punti, darà luogo a perdite di liquido spesso intermittenti. Nell’ultimo periodo della gravidanza le perdite vaginali e le perdite di un po’ di urina, possono essere presenti in alcune donne. Questi fluidi presentano una consistenza ed un odore differente dal liquido amniotico e, generalmente, sono di minima quantità. La rottura delle acque impone alla donna, di non muoversi molto, specie se all’interno sono presenti tracce di sangue. Recandosi in ospedale si riceverà l’assistenza necessaria ed in breve, si vedrà nascere il proprio bambino.