In Islanda il numero dei nuovi nati con sindrome di Down è diminuito nel corso degli anni e tenderà a essere prossimo allo zero. In quest’isola del Nord Europa che conta poco più di 335.000 abitanti, la tendenza sanitaria e legislativa è quella di arrivare al 100% delle diagnosi di anomalie cromosomiche.
Screening prenatali, aborto e assistenza psicologica
Oggi l’85% delle donne in stato di gravidanza si sottopone a screening prenatali, secondo quanto riferisce il Landspitali University Hospital di Reykjavik. La legge poi in questo paese consente l’aborto anche dopo sedici settimane di fronte ad anomalie del feto, tra cui la sindrome di Down. Le donne islandesi che hanno ricevuto una risposta positiva al test prenatale ricevono assistenza psicologica affinché la scelta di proseguire o meno la gravidanza sia consapevole.
Sindrome di Down: una scelta etica in Islanda?
La posizione dell’Islanda è stata contestata da diversi attivisti per i diritti di chi ha la sindrome di Down, sia in Islanda stessa che altrove. Ci si chiede fino a che punto l’aborto debba essere una scelta sociale e legislativa e non una scelta etica dei genitori, soprattutto oggi che le aspettative e la qualità di vita sono aumentate moltissimo.
La mia bimba è nata con pma, fortemente desiderata e amata già prima che il suo zigote si formasse. Eppure ho fatto il test sul DNA fetale nel sangue materno e se avessi avuto dubbi sui risultati avrei fatto l’amniocentesi. Ho conosciuto bimbi down e so che cosa può essere la T21 (e pure la 13 e la 18) e una vita così io non la vorrei per me, figuriamoci per mia figlia…. Non si tratta di definire quale vita abbia più valore, ma dare valore alla vita. Vivere non è solo funzioni fisiologiche. Vivere è godere della bellezza di ciò che ci sta intorno. E se tu dei 13 anni che hai vissuto ne hai passati 7-8 in ospedale, hai subito 20 interventi di vario tipo, sei stato totalmente incapace di segnalare non solo i tuoi bisogni, ma perfino la tua sofferenza (2 metri di intestino in necrosi fanno male, e ci si impiega giorni ad arrivare fin lì) … be’, quella non è vita. E se il vostro d-o vuole quello è un sadico.
Ma chi cacchio siamo noi per giudicare…….????
È una scelta talmente personale che nemmeno si può dare un punto di vista…..
Ogni donna,ogni famiglia… decide cosa fare… e nessuno deve aver da ridire. Leggo cose abominevoli….. da tribunale dell’inquisizione..
Tutti bravi a parole…. poi vorrei tanto vedervi nella situazione.
Allora se un figlio vi nasce sano e per qualsiasi motivo rimane invalido non l’ho volete più….
Mai giudicare.