Secondo un recente studio di settore, la risonanza magnetica in utero effettuata sul feto in fase di gestazione, aiuterebbe a individuare eventuali difetti nello sviluppo del cervello.
Questo è il risultato di una lunga indagine pubblicata sulla rivista scientifica Lancet che è stata condotta dai ricercatori dell’Università di Sheffield.
Risonanza magnetica in utero per identificare anomalie celebrali
Le anomalie dello sviluppo cerebrale si manifestano con una frequenza di tre casi su mille bambini. Talvolta i difetti sono così grandi da causare l’aborto spontaneo o parti prematuri.
Per verificare lo sviluppo corretto del bambino dentro l’utero, si adoperano ecografie a ultrasuoni. Questo tipo di indagine è molto utile ma, è stato dimostrato, che si ottengono diagnosi molto più particolareggiate adoperando la risonanza magnetica fetale. Sempre stando a quanto riscontrato durante questo studio, l’ecografia fornirebbe una corretta diagnosi nel 68% dei casi ma, abbinandola a una risonanza magnetica dopo la 20° settimana di gestazione, la precisione arriva al 93%. La risonanza risulta utile per definire meglio i casi particolari che rendono incerte le diagnosi.
I vantaggi offerti dalla risonanza magnetica in utero
Utilizzando la risonanza magnetica in utero, le donne che hanno ricevuto diagnosi incerte sono addirittura dimezzate. Il 95% delle donne che hanno aderito allo studio, hanno detto apertamente di essere favorevoli a questo nuovo tipo di indagini per potere avere informazioni corrette in merito allo stato di salute del bambino che portano in grembo.
Paul Griffiths, uno degli autori della ricerca, sostiene che sulla base dei risultati ottenuti, sarebbe opportuno effettuare la risonanza magnetica ogni qualvolta ci sia il sospetto che il feto possa avere delle anomalie cerebrali. Cara Mooney, ricercatrice che ha lavorato al progetto, ci tiene a mettere in evidenza quanto sia importante preparare le future madri con anticipo ai problemi che potrebbe avere il nascituro per prepararsi psicologicamente.