L’arrivo di un bebè in casa, oltre a portare serenità e forti emozioni, può destabilizzare la famiglia. Tempi stretti e impegni triplicati assorbono mamma e papà in nuove faccende che trasformano le giornate in problemi da affrontare e litigi e incomprensioni.
Anche se può sembrare strano visto il clima di felicità che porta un neonato in casa, il matrimonio può andare in crisi proprio in questa fase così importante per la nuova famiglia e proprio il figlio può essere un motivo per allontanare i due genitori e portarli a una crisi di coppia.
All’interno del rapporto di coppia, all’indomani della nascita di un figlio, deve essere stabilito un nuovo equilibrio e devono essere ridefinite le relazioni familiari, in quanto la presenza del neonato inevitabilmente influisce sul menage familiare.
Non necessariamente si determina una crisi con l’arrivo di un neonato in casa, ma, con buone probabilità l’effetto destabilizzante che l’evento procura può lasciare disorientati entrambi i genitori.
Da marito a padre, da moglie a mamma
Il fatto di non essere più semplicemente un marito e una moglie, ma un padre e una madre (transition to parenthood), comporta tutta una serie di implicazioni che non sono sempre facilmente gestibili. Spesso e volentieri, infatti, l’uomo da complice, amante e amico della donna, finisce col tramutarsi in sostegno esterno della coppia madre-figlio.
In altri termini, come ebbe a dire lo psicologo Jay Belsky negli anni Ottanta, mentre la dimensione erotico-romantica e quella di complicità amicale della coppia vengono meno, diventa prioritaria la dimensione di solidarietà (partnership).
Quest’ultima, che pure risulta essere fondamentale per la cura del piccolo, tuttavia rischia di minare irrimediabilmente la sfera intima e sessuale, contribuendo alle volte a mandare in malora il rapporto coniugale.
La genitrice, in effetti, tenderà a costruire un rapporto esclusivo col neonato, estromettendo di fatto il partner, e relegandolo ad un ruolo di mero supporto che consiste nell’offrire protezione al neonato.
Come se non bastasse, in questa fase si registra anche un cambiamento radicale del proprio stile di vita, in quanto qualsiasi esigenza di ordine personale viene posposta a quelle del piccolo. Il rischio, in altri termini, è quello di annientare non solo il rapporto coniugale, ma anche se stessi.
Matrimonio in crisi dopo la nascita di un figlio
L’arrivo di un figlio può diventare un momento traumatico per i neogenitori:
- Non si dorme più come prima
- il pianto echeggia nella casa anche per lunghe ore
- i ritmi sono serrati e intensi
- non si hanno aiuti esterni per respirare un po’ di aria silenziosa.
Capita quindi che proprio dopo il parto il matrimonio può andare in crisi per diversi motivi.
La neomamma si ritrova travolta in un vortice di emozioni che non comprende e di cui fa fatica a gestire. Il cambiamento del suo corpo, che ha subito nove mesi di alti e bassi, i nuovi impegni con il neonato. Tra poppate e allattamento, cambi di pannolino, stanchezza accumulata e gestione della casa, la mamma arriva a tarda sera sfinita. Non ha la forza per mettere il pigiama.
Dall’altra parte, il neopapà, per quanto coinvolto nella collaborazione domestica e nei nuovi impegni, si sente spesso trascurato e messo in secondo piano dalla sua compagna. Tutte le coccole e gli abbracci, i momenti di condivisione che c’erano prima ora sono tutti destinati a suo figlio.
Crisi di coppia dopo la nascita di un figlio
Quello che una famiglia deve realizzare per evitare la crisi di coppia dopo la nascita di un bambino è che dopo il parto è iniziata una nuova vita.
È una vita diversa, non paragonabile alla vecchia, che va accettata prima possibile. Con la nascita di un figlio, soprattutto se si tratta del primo, è impossibile ritornare ai soliti ritmi, ritrovare la forma fisica subito dopo il ritorno a casa.
Concedersi del tempo, avere la pazienza di aspettare e rispettare lo scandire dei ritmi del nuovo percorso di vita a tre sarà il primo passo per aiutare la coppia a superare la crisi.
Oltre all’accettare la nuova situazione è importante che la neomamma coinvolga anche il partner in tutte le nuove attività dedicate al bambino.
Vivere la genitorialità a due, condividere questo momento bello e difficile insieme sarà un modo per unirsi ancora di più, per arrivare a fine giornata e abbracciarsi forte dopo ore intense a stare con il neonato.
Anche se la mamma è la principale protagonista di questa fase delicata, non bisogna dimenticare i bisogni e le paure del neopapà. Anche lui è spaventato dei nuovi compiti, anche lui vive una situazione nuova che gli crea insicurezza e instabilità.
Crisi di coppia dopo la nascita del secondo figlio
Se la crisi di coppia arriva con la nascita di un secondo bambino per ritrovare l’equilibrio perso è necessario ristabilire una nuova comunicazione in casa. Non esiste la pillola della felicità, ma con il secondo figlio si è più collaudati ad affrontare le prime settimane post parto. Il dialogo e la costruzione di un rapporto di comunicazione più solido è l’unica soluzione per evitare che il matrimonio vada in crisi. C’è qualcosa che non va? Si avvertono mancanze? Non si riceve abbastanza aiuto? Ci sono suocere o parenti che intervengono nel rapporto? Parlarne spesso e più volte è spesso la prima terapia per la coppia.
Al fine di ovviare a una siffatta situazione è necessario che:
- i neo-genitori e in particolare la madre, continuino a prendersi cura di se stessi;
- la coppia sia in grado di ritagliare del tempo da trascorrere in due (non è da escludere, dunque, la possibilità di affidare per qualche ora il piccolo a una baby sitter o a un parente fidato).