Controllare notifiche, messaggi ed e-mail è ormai una routine. Controllarli troppo, però, potrebbe far male alla vita sociale, specie se ad abusarne è la famiglia. Il libro “Offline è bello. Il percorso di Digital Detox per migliorare relazioni, lavoro e benessere” cerca di condurre le persone attraverso un uso più consapevole della tecnologia, mettendo in luce anche il rapporto genitori – figli – tecnologia.
Gli autori del libro, Alessandro Prunesti e Massimo Perciavalle, esperti in comunicazione digitale, hanno dato vita a un vero e proprio percorso terapeutico che sia in grado d’insegnare alle persone come utilizzare al meglio smartphone e tablet senza rinunciarci del tutto. Lo scopo è quello di evitare la pericolosa trappola dell’isolamento sociale, sempre in agguato soprattutto nelle relazioni familiari.
Digital Detox per i genitori
Se mamma e papà vogliono intraprendere un percorso di “disintossicazione” dal web e dai social, è indispensabile che seguano alcuni consigli:
- autoregolarsi e gestire al meglio il tempo da dedicare al controllo di contenuti e messaggi;
- fare a meno delle notifiche push, specialmente al lavoro o quando si è in compagnia di amici o familiari perché l’ansia e l’attesa dei messaggi distraggono dal contesto sociale;
- parlare con i propri figli di persona: è necessario evitare le chat, tanto più in ambito familiare, e preferire invece la forma di comunicazione “faccia a faccia”, in questo modo anche i figli impareranno a valorizzare maggiormente la vita “fisica”.
Digital Detox per i figli
Gli stessi consigli proposti ai genitori si possono estendere anche ai figli, con una particolare attenzione a:
- concentrarsi su ciò che si sta facendo (scuola, palestra, cinema) e distaccarsi per un po’ dal cellulare;
- riconoscere il probema e rendersi conto del proprio utilizzo eccessivo di pc, smartphone e tablet;
- spegnere lo smartphone prima di andare a dormire;
- mettere la modalità “silenziosa” mentre si sta a tavola ed evitare di controllare continuamente il proprio cellulare, dedicandosi, piuttosto, a una bella chiacchierata genitori – figli.