La crisi genitale consiste in una serie di modificazioni che possono verificarsi durante i primi giorni di vita del neonato. Non è niente di preoccupante ma è comunque necessario conoscerla per evitare inutili preoccupazioni.
Crisi genitale dei neonati: di cosa si tratta?
Spesso le neo mamme non hanno mai sentito parlare prima della crisi genitale e si allarmano alla vista delle prime anomalie. In realtà questa crisi è del tutto naturale e fisiologica. Non espone il neonato a nessun tipo di rischio e scompare senza dover far niente in tempi accettabili.
Con quali sintomi si presenta la crisi genitale dei neonati
È un fenomeno che interessa molti neonati alla stregua di altre problematiche come per esempio la crosta lattea. Solitamente si inizia a manifestare a partire dal terzo o quarto giorno di vita del neonato con modificazioni abbastanza visibili. I genitali sia delle bambine che dei bambini appaiono assai gonfi. Nelle bambine le grandi labbra e le piccole sono ipertrofiche mentre lo scroto di maschietti appare gonfio. Talvolta anche la prostata può ingrossarsi mentre per quanto riguarda le femminucce, possono manifestarsi delle secrezioni vaginali biancastre e talvolta perdite di sangue. Le perdite di sangue vengono considerate come pseudo mestruazioni. A volte la ghiandola mammaria sia delle femminucce che dei maschietti può apparire tumefatta e addirittura, in alcuni casi, secernere un liquido biancastro e ingorgarsi.
Perché arriva la crisi genitale dei neonati?
Tutti questi fenomeni tipici della crisi genitale sono provocati dal fatto che ancora il bambino ha in circolo un elevato livello di ormoni materni, arrivati fino a lui attraverso la placenta. I sintomi inizieranno a diminuire fino a scomparire mano a mano che queste sostanze verranno naturalmente smaltite dall’organismo del neonato. Solitamente è necessario attendere poche settimane affinché il problema si risolva in maniera autonoma. Non c’è niente di allarmante in tutto ciò, basta avere pazienza per vedere tornare il tutto alla normalità senza ricorrere ad alcuna cura medica specifica.
Luca Anna Maria D’amora