Diventare mamma è un desiderio comune a moltissime donne, ma non tutte, purtroppo, riescono a realizzare questo sogno. Soprattutto in presenza di particolari disturbi congeniti. Uno di questi si chiama “utero didelfo“, una rara malformazione in cui nel corpo della donna sono presenti due uteri separati. Portare a termine una gravidanza in una simile circostanza è molto difficoltoso, ma non impossibile: la signora Rinku Devi ne sa qualcosa.
Un parto veramente eccezionale
Rinku Devi è una giovane donna indiana, già madre di un maschietto, nata con l’utero didelfo. La donna, tuttavia, non era a conoscenza di questa sua particolarità e nel corso della sua seconda gravidanza le fu solo comunicato di aspettare non uno ma due bambini. Il fatto eccezionale è che i due bebè non sono gemelli, ma solo fratelli perché i feti si sono sviluppati da due ovuli fertilizzati in due periodi diversi e ciascuno nel proprio utero! I casi finora conosciuti di parti straordinari come questo sono meno di 100 nel mondo e un’eventualità simile si verifica con un’incidenza di uno su 5 milioni. “Ho scoperto di avere due uteri quando avevo già le doglie del parto“, racconta la signora Devi al Daily Mail, “Sono stata informata su quanto la mia malattia fosse rara e grave solo alcuni giorni dopo aver dato alla luce i miei piccini“.
Utero didelfo: cosa comporta
In genere, l’utero didelfo provoca aborti spontanei ricorrenti e, in altri rarissimi casi, fa sì che una donna resti incinta in entrambi gli uteri allo stesso tempo e che i bambini nascano in giorni diversi. Questa malformazione il più delle volte è asintomatica e non è visibile con l’ecografia di routine. In altri casi può comportare dismenorrea e dispareunia (dolore agli organi genitali o alle pelvi durante il rapporto sessuale). Solo dopo le indagini del caso (senoisterografia, RMN, etc.), è possibile valutare un intervento chirurgico mirato a unificare i due uteri.