La colestasi intraepatica gravidica, o epatogestosi, è un disturbo caratterizzato da prurito che si manifesta nella parte terminale della gravidanza, solitamente nel secondo e terzo trimestre. Per l’80% delle future mamme, questa condizione insorge esattamente dopo la trentesima settimana, soprattutto in donne geneticamente predisposte, a causa dell’alterazione ormonale o per motivi legati alla dieta, che se trascurata può nuocere alla salute del neonato.
Sintomi e cause della colestasi gravidica
Secondo gli esperti, gli ormoni sono i principali responsabili della colestasi intraepatica, che si manifesta con maggiore frequenza nelle gravidanze gemellari, per via dell’elevata concentrazione di progesterone ed estrogeni che causano un accumulo di bile a livello epatico, cioè nel fegato. Il sintomo principale è la comparsa di un fastidioso e insopportabile prurito che parte dal palmo delle mani e dalla pianta dei piedi per poi espandersi su tutto il corpo e può portare addirittura a lesioni da grattamento. In casi più rari possono manifestarsi anche ittero lieve e steatorrea, quest’ultima causata dalla presenza di sostanze grasse nelle feci.
Colestasi gravidica, i rischi per mamma e bambino
Studi approfonditi hanno dimostrato che una colestasi gravidica trascurata può provocare gravi danni soprattutto al bambino come sofferenza fetale, asfissia e morte neonatale. Gli esperti infatti consigliano di indurre il parto verso la 36esima/37esima settimana per evitare ulteriori complicazioni al neonato dopo la sua nascita. Nella mamma invece possono verificarsi emorragie post partum a causa del cattivo assorbimento della vitamina K: un problema facilmente risolvibile con la somministrazione di vitamina K nelle ultime settimane di gravidanza.
La terapia da seguire per la colestasi gravidica
Per conoscere la concentrazione di bile nel fegato è necessario eseguire le analisi del sangue, come quelle sulla bilirubina e la transaminasi o il dosaggio degli acidi biliari. Una volta diagnosticata la colestasi gravidica, bisogna subito iniziare la terapia farmacologica a base di acido ursodesossicolico e tenere sotto controllo i livelli di acidi biliari almeno ogni due settimane. In questo modo è possibile ridurre non solo il prurito ma anche il rischio di mortalità perinatale, anche se i ginecologi consigliano sempre l’induzione del parto tra la 36esima e la 37esima settimana di gestazione.
Ho avuto questa patologia le ultime 2 settimane, il prurito era insopportabile, migliora un po se si beve tanto!
Nato proprio in data presunta parto
Anch io l ho avuta col primo, ricovero per una settimana ma niente alla cesareo a 39 settimane adesso sono alla 29esima settimana e ho tanta paura che m si possa ripresentare… Speriamo d no incrocio le dita
Anche io lo ho avuto ma grazie a Dio ho fatto cura con deursil e ho partorito a 40 settimane e tutto e’ andato alla grande
Avuta dal 6 mese…tanta paura…per lui! Partorito a 35 settimane. Controllato acidi ogni settimana …erano altalenanti e non si stabilizzano con niente…stranamente avevo notato che quando avevo più prurito gli acidi si abbassavano come se si “sfogassero” sul corpo. Anche io terapia con deursil e samyr! Ho tanta paura che mi capiti in altra gravidanza…perché psicologicamente dal sesto mese è tosta…sapere che so parla di morte fetale! In bocca al lupo a tutte noi per una futura gravidanza e alle mamme che stanno lottando con questa brutta patologia!
Ci sono passata mio figlio è nato alla 39 settimana parto Cesario. Sembrerà strano la ma cosa che mi ha aiutato tantissimo è stata l’acqua ragazze bevete acqua uliveto o mangiatorella a litri……E prendevo il deursil fino alla fine
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Presente! Ho partorito a 37+6 con induzione!
Avuta purtroppo… dopo 2 settimane di ricovero mi hanno fatto partorire a 38+2 tramite induzione perché il bimbo non cresceva più. X fortuna è andato tutto bene
Anch’io avevo il fegato gonfio e il bimbo quindi non cresceva più mi hanno fatto l induzione al parto a 36+1
Io farò i prelievi domani per controllare acidi biliari X vedere a cosa e’ dovuto prurito notturno. 32+5. Speriamo bene
Angela
Mita..