E se domani scopro di essere incinta? E se avrò un’altra volta la pancia, i dolori, un altro bambino? Come faccio a rivivere e sopportare tutto di nuovo? Come faccio a iniziare da capo?
Io non posso essere incinta, non posso. Devo ancora pensare al mio bambino, è troppo piccolo e ha bisogno di attenzioni. Non posso, no. Devo creare ancora gli equilibri che mi sono sconosciuti, per imparare a vivere insieme a lui e ai suoi capricci, per capire bene come fare tutto. Devo godermi questi suoi pochi mesi di vita, in cui cresciamo insieme giorno dopo giorno. Aspettare per capire il suo pianto e riconoscere i suoi bisogni. Devo imparare a essere madre.
Non posso essere incinta perché devo lavorare. Ho un capo che non accetterebbe mai questa notizia, e perderei il lavoro dopo anni di sacrifici e conquiste, dopo che mi sono ritagliata un pezzettino professionale in questa dura realtà di lavoro per noi mamme. Il mio capo ha già accettato la prima gravidanza storcendo il naso, se l’è fatta scivolare di dosso accettando “il boccone amaro” ma non lo farebbe per la seconda volta.
Non posso essere incinta anche se non ho un capo e sono un libero professionista. Ai miei clienti non saprei come dirglielo, loro credono in me e in quello che stiamo costruendo insieme. Non capirebbero che anche io sono stravolta e preoccupata, che non so come farò a gestire bambino numero uno, lavoro, casa, bambino numero due.
E dovrei perdere la mia posizione, tutto quello che ho costruito finora. Dovrei stare sul divano per le nausee quando oggi spremo il tempo con il contagocce per riuscire a fare tutto. Dovrei rallentare i ritmi per la creatura che avrò in grembo, dovrò, dovrò, dovrò e non potrò rispettare i miei programmi.
Non posso essere incinta perché dovevamo fare quel viaggio a tre che avevamo tanto sognato e desiderato. Che non avevamo potuto fare tre anni fa perché c’era X problema, che non potevamo fare due anni fa perché ero incinta e nemmeno l’anno scorso perché il bambino era troppo piccolo. Questa volta ho anche il biglietto pronto e dobbiamo partire fra qualche mese, noi tre, indifesi in un’altra città e curiosi del mondo e di tutte le cose belle che ci racconta.
Scoprire di essere incinta domani significa far crollare un mondo, quel nostro mondo a tre che abbiamo creato da poco e che stava diventando sempre più solido. Se fosse così oggi dovrei ricominciare tutto: malesseri e dolori, innumerevoli visite, possibili inconvenienti, altri dolori. Dovrei rivivere nove mesi diversi da quelli che mi aspettavo e con un bambino piccolo da accudire che ha bisogno di me.
Ma forse devo smetterla di pensare queste cose.
Forse devo respirare più lentamente e non pensare a come cambierà la mia vita se saremo in quattro. Devo concentrarmi su tutte quelle cose belle che porta un neonato in una famiglia, all’emozione di vederlo e baciarlo per la prima volta. Devo pensare che supererò tutto, che ce la faremo come il primo bambino. Andremo avanti insieme, tutti stretti mano nella mano. E se avrò bisogno chiederò aiuto. Se non ce la farò respirerò di nuovo con calma e non darò la colpa né a me né a nessun altro.
Se il capo mi farà fuori dal lavoro ne troverò un altro perché so quanto valgo. I clienti aspetteranno o mi sostituiranno, ma ne conquisterò altri o in alternativa ne avrò di meno di oggi, ma sarò comunque attiva al lavoro e non smetterò di portare avanti la mia carriera. Il viaggio lo faremo in quattro, quando questo miracolo della vita potrà affrontarlo con serenità e non dentro il mio pancione. E magari in base alla gravidanza potremo partire lo stesso, con lui che scalcia nella pancia curioso di scoprire che cosa stiamo visitando.
Troveremo una soluzione, qualsiasi sia il risultato di questo test di gravidanza, e la troveremo con il sorriso, l’unico capace di farmi andare avanti come mamma, che sempre riesce e supera ogni difficoltà.
E bellissimo ascoltare tutte voi mamme vorrei fare parte anch’io mi piace ascoltare i vostri commenti anche io aspetto il mio terzo bambino gravidanza inaspettata spero che ne posso fare parte ci provo
MOS o zot