Noi mamme siamo così: sveglie, attente, super aggiornate su tutto, attive, tutto fare… riusciamo ad equilibrare perfettamente l’andamento di una casa, il soddisfacimento dei bisogni della famiglia, il lavoro e le attività extra.
Ma lasciatemelo dire, a volte ci perdiamo proprio in un bicchier d’acqua.
Sì, perché la mamma con tre figli è più stanca di quella che ha un solo figlio, la mamma che lavora si fa il sedere più grosso rispetto a quella che non lavora. Poi ci sono le mamme ad alto contatto e quelle più severe e autoritarie, quelle del co-sleeping e quelle che “A 3 anni dormi nella dependance”. In questa continua competizione tra donne e mamme che sgomitano a mille per prendere chissà quale ambito premio, io mi sono fermata un momento: ho visto tante mamme che in quanto tali si fanno il culo per arrivare in piedi a fine giornata (perdonatemi l’espressione poco francese!). Ma soprattutto ho visto tante mamme così prese dalla voglia di potenziare le proprie forze e abilità da perdere poi di vista il fine comune: i figli. Come quando per strada salti per evitare le pozzanghere in maniera così naturale che nemmeno te ne accorgi.
Ho capito che i figli per crescere non aspettano nessuno, che la loro vita in un modo o nell’altro va avanti. Ho capito che non fai in tempo ad insegnargli ad attraversare la strada che ti lasciano la mano e la attraversano da soli. Dalla nascita fino al compimento dei 3/4 anni non puoi permetterti un giorno di vacanza senza che lui per contro proprio non abbia fatto qualche nuova scoperta o qualche nuova conquista. Nel primo anno di vita, noi mamme oscilliamo tra il desiderio di vederli camminare e sentirli parlare e la comune frase consolatoria “Va beh ho tanto tempo davanti a me per vederlo crescere“. E invece troppo tardi ti accorgi che il tempo è volato e che quei momenti tanto cari e tanto aspettati sono passati in fretta. In pratica lo vedi crescere ma nemmeno te ne accorgi che cresce. Pensi che dovresti goderti ogni minuto della sua vita, attimo dopo attimo, e ti culli che tanto di tempo per viverlo ce n’è, fino a quando ti rendi conto che tra asilo, calcetto e altre cose,se lo vedi la sera prima che si addormenti è già tanto.
Io ieri sera, per esempio, ho imboccato mio figlio durante la sua cena mentre lo tenevo seduto sulle mie gambe. Non succedeva da quando aveva pochi mesi, poi è subentrato l’uso del seggiolone.
Adesso mi viene da dire che non ha poi molta importanza dormire insieme e chi se ne frega se lavori o meno. Quello che conta è non perdersi dietro a futili meccanismi e questioni sulla maternità.
Quello che conta, per i nostri figli, è esserci e non perdersi nulla.
Verissimo….☺
E vero volano