L’ecografia è il primo strumento che, durante la gestazione, permette alla futura mamma non solo di “dare” un’immagine alla creatura che porta in grembo, ma soprattutto di datare con precisione l’epoca della gravidanza e monitare che tutto proceda in modo fisiologico e senza problematiche. Ma la futura mamma si può fidare dell’ecografia? Scopriamo insieme l’attendibilità dell’ecografia.
Cosa è l’ecografia e a cosa serve
L’ecografia è un’esame ad ultrasuoni innocuo e indolore per mamma & bebè che serve per monitorare il benessere, la crescita e il regolare andamento della gravidanza, nonché per escludere eventuali malformazioni a carico del feto o problematiche legate a placenta e liquido amniotico. Esistono diversi tipi di ecografia:
-bidimensionale (classica) in bianco e nero (di I° livello)
-tridimensionale a colori (II° livello)
A livello diagnostico sono praticamente uguali e spesso la 4D viene richiesta più per sfizio che per reale necessità, tranne rari casi in cui si sospettino alcune malformazioni facilmente visibili con l’ecografia tridimensionale.
Le ecografie obbligatorie e necessarie per tenere sotto controllo il bebè durante i nove mesi sono sostanzialmente tre da effettuarsi all’incirca a cadenza trimestrale (salvo diverse indicazioni o complicazioni successive):
-ecografia del I° trimestre a 8/12 settimane
-ecografia morfologica del II° trimestre a 20/22 settimane
-ecografia del III° trimestre a 30/34 settimane
Cosa si può scoprire attraverso l’ecografia e quanto è attendibile?
Tramite lo screening ecografico si possono scoprire tantissime cose: se all’inizio della gravidanza il feto si è annidato correttamente, se la crescita procede regolarmente, se riceve la giusta ossigenazione e il giusto nutrimento, se le misure rilevate (ad esempio la traslucenza nucale fetale) indicano rischi per Sindrome di Down e ancora se vi sono disturbi e malformazioni a carico degli apparati, organi e arti del nascituro. Purtroppo nessuna ecografia è attendibile al 100% ma ci sono dei fattori che influenzano positivamente o negativamente l’esito:
-esperienza e “bravura” dell’ecografo (e anche una piccola dose di fortuna): esatto, se saremo fortunate e ci affideremo a delle mani sapienti, avremo buona probabilità di sfiorare la piena attendibilità del risultato e l’ecografo sarà in grado di capire fin dall’inizio, eventuali problemi;
-posizione del feto: spesso a seconda della posizione del feto è impossibile o difficile rilevare determinati dati o misure, motivo per cui l’esame risulta poco attendibile e da ripetere;
-apparati e organi studiati: non tutti gli apparati e organi sono di facile studio e per alcuni, è possibile vedere le lesioni/anomalie soltanto a gravidanza inoltrata;
-non tutte le gravi malformazioni sono facilmente visibili con l’ecografia, per questo, a seguito di sospetto tramite l’anamnesi e le informazioni ricevute, si può indagare con esami di II ° e III° livello, come l’ecografia tridimensionale e lo studio del liquido amniotico o dei villi coriali attraverso amniocentesi e villocentesi.