Sapete che cosa è uno spazio perinatale? È un luogo pensato per tutelare le neomamme, per offrire un servizio che aiuti la donna ad affrontare la tempesta emotiva che la travolge quando scopre di aspettare un bambino.
L’importanza dell’aiuto per le neo mamme
Lo spazio perinatale è nato a Roma all’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina ed è organizzato come un laboratorio che offre assistenza psichiatrica e psicologica durante la gravidanza e dopo il parto fino al compimento del primo anno del bambino.
Il sostegno per una neomamma è una delle cose più importanti per abituarsi al suo nuovo cammino di vita. Serve forza d’animo nella gestione di tutti i compiti quotidiani, tra neonato, casa e famiglia, e serve non dimenticare che anche se si è diventate mamme si è sempre e comunque donne.
Fatebenefratelli: l’ospedale mette a disposizione lo spazio perinatale
L’Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina di Roma ha compreso queste esigenze e ha creato uno spazio a tu per tu con la mamma in cui è possibile ricevere un valido sostegno da personale altamente specializzato che si occupa dei disagi delle mamme.
“Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità – fa notare il Fatebenefratelli di Roma – già nelle prime due settimane dopo il parto le puerpere sviluppano un disturbo conosciuto come Maternity Blues, caratterizzato da fragilità emotiva e tendenza al pianto, in una proporzione che varia tra il 30 e il 70%. Il malessere può assumere forme più gravi: dalla depressione (10%) alla più temuta psicosi post-partum (0,1%).”
“Intervenire prontamente – spiega Donata Caira, psichiatra della struttura – è fondamentale anche e soprattutto per la futura salute mentale del bambino. Se consideriamo che questi disturbi riguardano la partoriente nel primo anno di vita del neonato, in un momento particolarmente significativo in cui il piccolo instaura la relazione di attaccamento con la mamma, risulta evidente come il disagio della donna possa influenzarne lo sviluppo.”
Per usufruire del servizio, che ricordiamo è un servizio sanitario regionale, è necessaria la ricetta da parte del medico di famiglia.