Le vaccinazioni obbligatorie sono una forma di prevenzione primaria contro le malattie infettive.
Si tratta di vaccinazioni che sono imposte dalla legge e che devono essere effettuate da determinate categorie di persone, come ad esempio i bambini in età scolare o gli operatori sanitari.
L’obiettivo delle vaccinazioni obbligatorie è quello di proteggere non solo la persona vaccinata, ma anche la comunità nel suo insieme.
Infatti, quando una percentuale sufficiente di individui in una popolazione viene vaccinata, si raggiunge l’immunità di gregge, ovvero una sorta di scudo che protegge anche le persone non vaccinate o che non possono essere vaccinate per motivi di salute.
In Italia esiste una lista selezionata di vaccini obbligatori per contrastare la comparsa e diffusione di determinate malattie.
La copertura vaccinale sul territorio nazionale viene supervisionata dal Ministero della Salute con l’ausilio di banche dati come l’Anagrafe nazionale vaccini.
Vaccini con raffreddore e febbre: quando è necessario rimandare?
Perché è importante che i bambini si vaccinino?
La vaccinazione dei bambini è importante per diverse ragioni.
In primo luogo, i bambini, soprattutto quelli in tenera età, sono particolarmente vulnerabili alle malattie infettive.
La vaccinazione è uno strumento efficace per prevenire queste malattie e le loro complicanze, proteggendo i bambini dalla malattia e riducendo i costi sanitari associati alle cure mediche necessarie per curarli.
In secondo luogo, la vaccinazione dei bambini è importante per prevenire la diffusione delle malattie infettive all’interno della comunità. In questo modo, la vaccinazione non solo protegge il singolo individuo, ma anche la comunità nel suo insieme.
Infine, la vaccinazione dei bambini è importante per garantire che essi possano crescere e svilupparsi in modo sano e senza interruzioni dovute alle malattie infettive.
Le malattie infettive possono causare interruzioni nella loro vita scolastica, familiare e sociale, limitando il loro apprendimento e la loro capacità di sviluppare relazioni positive con gli altri.
Quali sono i vaccini obbligatori?
In Italia, i vaccini obbligatori sono i seguenti:
– Vaccino contro la difterite
– Vaccino contro il tetano
– Vaccino contro la pertosse
– Vaccino contro la poliomielite
– Vaccino contro l’epatite B
– Vaccino contro Haemophilus influenzae tipo b (Hib)
– Vaccino contro il morbillo
– Vaccino contro la rosolia
– Vaccino contro la parotite
Questi vaccini sono obbligatori per i bambini fino ai 16 anni, come stabilito dalla Legge n. 119/2017.
La legge prevede anche l’obbligo per i genitori di provare la vaccinazione obbligatoria dei propri figli attraverso la presentazione di una certificazione vaccinale o un’autocertificazione.
L’obbligo vaccinale è stato introdotto in Italia per migliorare la copertura vaccinale e la protezione della popolazione dalle malattie infettive.
Tuttavia, esistono alcune eccezioni e deroghe previste dalla legge, come ad esempio per i bambini con patologie che impediscono la vaccinazione, per i bambini che si trovano in situazioni di temporanea impossibilità di vaccinarsi e per i bambini che non possono essere vaccinati per motivi di forza maggiore.
L’Anagrafe nazionale vaccini
L’anagrafe nazionale dei vaccini è un registro elettronico centralizzato contenente le informazioni sulle vaccinazioni effettuate in un determinato paese.
In Italia, l’anagrafe nazionale dei vaccini è stata istituita nel 2017, a seguito della Legge n. 119/2017, con l’obiettivo di raccogliere e monitorare i dati relativi alle vaccinazioni effettuate su tutto il territorio nazionale.
L’anagrafe nazionale dei vaccini è gestita dal Ministero della Salute e contiene informazioni sugli individui vaccinati, come il nome, il cognome, la data di nascita, il codice fiscale e le vaccinazioni effettuate.
In questo modo, le autorità sanitarie possono monitorare l’andamento delle vaccinazioni sul territorio nazionale e intervenire tempestivamente in caso di necessità, ad esempio per prevenire e gestire eventuali epidemie.
L’anagrafe nazionale dei vaccini rappresenta uno strumento importante per garantire la sicurezza e l’efficacia dei programmi di vaccinazione.
Infatti, grazie alla raccolta e all’analisi dei dati, le autorità sanitarie possono individuare eventuali criticità o inefficienze e adottare le misure necessarie per migliorare la copertura vaccinale e garantire la protezione della popolazione dalle malattie infettive.
L’accesso all’anagrafe nazionale dei vaccini è consentito solo ai professionisti sanitari autorizzati e alle autorità sanitarie, garantendo la tutela della privacy e dei dati personali degli individui vaccinati.
Vaccini obbligatori dei bambini: le reazioni post vaccino
Le reazioni comuni al post vaccino sono descritte nel manuale di Alberto Mantovani, “Immunità e Vaccini” della Mondadori Editore. L’immunologo parla di leggera febbre, arrossamento e dolore nel punto dove è stata fatta l’iniezione, ma anche un malessere generale che irrita il bambino.
Lo stato di irrequietezza è normale, soprattutto se il bambino è ancora piccolo. Il dolore alle gambe causato dalle punture, lo spavento e il pianto durante la somministrazione possono averlo innervosito e questo malessere prosegue anche una volta tornati a casa.
Per qualsiasi dubbio o preoccupazione è importante chiedere supporto al pediatra di fiducia, che potrà visitare il bambino, controllare gli effetti collaterali e consigliare ai genitori come consolare e far star meglio il piccolo.
Bisogna sempre evitare di procedere in autonomia e decidere, ad esempio, di spalmare pomate antinfiammatorie a base di cortisone sul punto in cui sono state fatte le due iniezioni. Una chiamata al pediatra è sempre la soluzione migliore per sapere che cosa fare.