Nel difficile ruolo dei genitori, ad un certo punto della crescita arriva il momento di confrontarsi con l’autonomia dei propri figli: spesso si commette l’errore di pensare che diventare autonomi sia un processo automatico, che scatta con l’età.
Non è del tutto così, perché l’acquisizione dell’autonomia è un processo lungo, cui è necessario essere educati.
Già, educare i propri figli all’autonomia: come fare? Ecco qualche consiglio:
Cominciare dalle piccole cose
I bambini più piccoli magari non saranno ancora in grado di rifarsi il letto da soli, ma ciò non toglie che potete insegnare loro ad essere autosufficienti e a gestire i loro spazi coinvolgendoli in piccole faccende domestiche, come ad esempio apparecchiare la tavola, aiutarvi a svuotare la lavastoviglie o la lavatrice dividendo stoviglie e bucato per colore o per tipo, partecipare alla preparazione di torte e biscotti.
Importante anche stimolare il bambino a mangiare da solo il prima possibile, prendendo confidenza con le posate e con il gesto di portarsi il bicchiere alla bocca.
Nel caso delle attività domestiche, il coinvolgimento del piccolo dev’essere stimolato attraverso la chiave del gioco, non fatto passare come un’imposizione.
Ordine pratico primo passo per l’ordine logico
Nello sviluppo dell’autonomia del piccolo educare all’ordine è un aspetto essenziale: ad esempio, abituare il bambino a riporre i propri giochi lo aiuterà a organizzare i suoi spazi, e questo tipo di organizzazione diventerà una forma mentis che gli tornerà utile anche nello studio – quando comincerà la scuola – perché l’ordine pratico è il primo passo per sviluppare un ordine logico e mentale.
Non sostituirsi al bambino
Se vostro figlio è in difficoltà con i compiti di scuola, o con qualsiasi altra attività in cui è impegnato, stategli vicino e suggeritegli qualche modo per superare il problema, ma evitate sempre di fare le cose al posto suo.
Sbagliando s’impara
Nel crescere e nel diventare autonomi ognuno ha i suoi tempi e i suoi modi: insegnate al bambino che sbagliare fa parte del processo e l’esperienza diretta, in prima persona, è una grande maestra di vita.
Il fallimento non deve far paura e non deve creare senso di colpa o inadeguatezza, perché la cosiddetta intelligenza per tentativi ed errori è il modo più antico attraverso cui l’uomo, da sempre, impara a stare al mondo.